sabato 29 novembre 2014

...e AUTOsvezzamento sia!

La graditissima scoperta dell'autosvezzamento  

autosvezzamento

Non so di preciso cosa mi abbia spinto a cercare qualcosa di diverso dai soliti "papponi", visti e rivisti negli anni, sempre uguali, peraltro neanche così cattivi.
Ecco, forse proprio questa monotonia nel riproporre sempre la stessa cosa, con lo stesso identico calendario da 30 anni a questa parte: prima il brodino di patata e carota, poi l'aggiunta della crema di riso o mais e tapioca, più avanti la carne omogenizzata, dopo ancora la ricotta fresca, in ultimo l'uovo, mi raccomando dopo l'anno che porta allergie!
Mesi e mesi di cremine semi liquide, tutto un miscuglio di sapori e odori che alla fine sembra di mangiare sempre la stessa cosa. Che tristezza! Eppure il cibo è uno dei piaceri della vita, a parer mio.

E poi, perché imporre al bambino cosa e quanto mangiare, quando con le poppate lo si ritiene, giustamente, in grado di autoregolarsi?

Anche la noia degli ultimi mesi di gravidanza, costretta a stare il più possibile sdraiata, hanno fatto sì che mi mettessi a smanettare un po' su internet, come mio solito. Ed è così che sono approdata sul sito di autosvezzamento.it ...e ho scoperto un mondo. Concetti così ovvi che mi sono domandata il perché non ci avessi pensato prima. Il pediatra, poi, mi ha consigliato di leggere "Io mi svezzo da solo!" di Lucio Piermarini e ho definitivamente sposato l'alimentazione complementare a richiesta, perché questo è il modo più corretto di chiamare "l'autosvezzamento": complementare, perché si aggiunge al latte, a richiesta perché si continua a dare fiducia al bambino, lasciando che sia lui a guidarci sulla scelta degli alimenti presenti sulla nostra tavola e sulla quantità.

UN RIASSUNTO:

- si attende che il bimbo sia pronto ovvero intorno ai 6 mesi, secondo criteri stabiliti che approfondirò in seguito, così come è consigliato anche dall' OMS e dal Ministero della Salute;
- non si sostituiscono le poppate seguendo un calendario prestabilito, ma attraverso un passaggio naturale e graduale, nello stesso modo in cui si impara a camminare e parlare;
- si salta la fase pappine e si passa direttamente al cibo degli adulti, purché sia sano (hot dog e patatine stra-fritte li eviterei, ecco!);
- il bambino si autoregola con le quantità di cibo così come ha sempre fatto con il latte: inutile insistere con trucchi di vario genere, i bambini così piccoli non sono come noi adulti, che spesso mangiamo per gola o perchè "è ora" o digiuniamo per chissà quali ragioni; loro sanno ascoltarsi: se hanno fame mangiano, se non hanno fame non mangiano!;
- il pasto si condivide: si mangia tutti insieme, non il bimbo prima, da solo, e il resto della famiglia dopo!

Tante cose, tra l'altro, valgono per qualsiasi tipo di svezzamento si intenda fare. Ma non sono così ovvie come potrebbe sembrare.

Questo è il succo del discorso, ma successivamente lo amplierò in altri post! ;)




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