mercoledì 8 aprile 2015

La mia natura


Sono diventata una mamma definita "ad alto contatto" senza sapere nemmeno che esistesse una "tipologia" di genitori denominata tale.
Ho semplicemente seguito il mio istinto che mi ha portata ad una grande trasformazione: ero fermamente convinta che i bambini dovessero assolutamente dormire nella loro stanza da soli, che il loro pianto andasse ignorato almeno i primi minuti - così non lo utilizzeranno come strumento per far accorrere la mamma e impareranno ad auto-consolarsi (brividi, a pensarci ora) - che l'allattamento al seno avesse una valenza esclusivamente nutritiva e, quindi, andasse interrotto rapidamente.

E poi è nata lei. Poppava e si addormentava tra le mie braccia, dolcemente. Era così innaturale posarla nella culla e, invece, così bello tenerla lì con me. Così magico. L'avevo messa al mondo io quella piccola meraviglia?
"La tengo solo un momento, poi la metto giù... Mica che si abitui" dicevo a me stessa. E magari stavo un'ora così, a guardarla incantata. E in quei momenti sentivo che era proprio così che doveva essere. Stare a contatto, pelle a pelle, come era stato per 9 mesi.
Ma c'era sempre quella vocina che mi diceva che era sbagliato, che ero sbagliata. Abbiamo provato ad utilizzare la "sdraietta", perché non poteva stare sempre attaccata a me. Ma niente, non c'erano canzoncine o sorrisi che la convincessero, tempo 2 minuti e la prendevo nuovamente in braccio, unico posto in cui stesse tranquilla e serena. Lei si che aveva le idee chiare, mentre io ero in preda ad una gran confusione. Da una parte quello che avevo sempre pensato si dovesse fare, dall'altra quello che sentivo realmente di fare.

...Finché mi sono arresa alla mia natura. Lei aveva bisogno di me ed io di lei. Così, unite in un abbraccio costante, eravamo entrambe in pace col mondo. Senza dubbio faticoso, ma ripagato da una grande e totale serenità.
Ho letto tante testimonianze di altri genitori come me e scoperto la denominazione di "alto contatto", chiamato più correttamente attaccamento sicuro. Letto anche diversi libri scritti da pediatri e psicologi, e appurato di essere NORMALE. Di non viziare la mia bimba ma di rispondere sensibilmente a quelli che sono i suoi bisogni, dandole conforto e sicurezza. Favorendo anche il contatto fisico, quando voluto. Perché non tutti i bambini hanno questa necessità ma nel caso di Beatrice era un bisogno evidente e lo è ancora, anche se crescendo si sta a poco a poco affievolendo.

Questo approccio, secondo questa linea di pensiero, porterà ad una solida base di sicurezza e consentirà di raggiungere una graduale e naturale autonomia del bambino. Esattamente il contrario di quello che si tende pensare. Perché la mamma e il papà ci sono. Questa certezza permetterà ad ogni bimbo di esplorare il mondo serenamente.

6 commenti:

  1. io se vuoi saperla tutta ........prima di avere figli ero poco affettuosa e tanti abbracci e smancerie mi davano sui nervi..e non capivo come queste mamme portassero sempre appiccicati i loro figli se c'erano fantastici passeggini dove "riporli"..usavo proprio questo verbo asettico!!!!!
    dopo che la pancia cresceva ......la mia esigenza dicontattocon ilpargolo diventava enormemente necessaria...
    daqui dalprimoistante che l'hoavutoinbraccio.... non sono riuscita a riporlonel passegginocome avrei voluto ma me lo sono coccolatocome no mai..ecosì ho fatto con tutti e 5....
    sono diventata per necessità esigenza e voglia.. una mamma ad altocontatto.....
    veronica

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  2. Una grande trasformazione anche la tua, allora! I nostri bambini hanno il grande potere di renderci persone migliori.
    Ps: 5 figli? Tanta, tantissima ammirazione!

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  3. Una delle cose più importanti che ho imparato, da quando sono mamma, è che la teoria che ti fa credere fermamente che alcune cose siano corrette è ben diversa dalla pratica che ti porta a gestire la tua quotidianità ogni giorno.Si cambia idea spesso, molto più di quanto si potesse immaginare.

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  4. Si, concordo completamente. Pensavo di avere la verità in tasca, soprattutto perché ho fatto l'educatrice per diversi anni e di bambini ne ho visti tanti.. Ma non è stato così neanche in questo caso.

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  5. Eccomi qui: mamma di due bambini.
    Il più grande, tre anni, l'ho allattato 20 mesi ignorando le critiche di tutti, anche mia madre, ed ora è un bambino autonomo e sereno.
    Il secondo, 23 giorni, è un bambino ad alto contatto: ho modificato la mia regola " ognuno dorme nel suo letto". Ho capitolato e dormo con lui nel lettone. Ho dovuto sceglier: o la mia sanità mentale e la sua serenità, o una regola che evidentemente in questo caso non andava bene.
    Dormo qualche ora in più e siamo più sereni.

    Ogni bambino ha il suo modo di essere ad alto contatto e siamo noi mamme che dobbiamo capire come adeguarci ai loro bisogni, in barba alle teorie sui vizi!

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  6. Che bello leggere commenti come questo, mi trovi assolutamente d'accordo. Lasciamoci guidare unicamente da loro che conoscono la strada, non sbaglieremo. E tappiamoci le orecchie!

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