martedì 25 agosto 2015

Spannolinamento senza traumi - Il nostro trucco

Togliere il pannolino in modo graduale e senza traumi, rispettando i tempi del bambino 





Ad un certo punto arriva il fatidico momento. Chi prima, chi dopo, ma è un passo che tocca a tutti: parliamo del tanto temuto "spannolinamento".

Spesso si approfitta della stagione calda, un po' perché col freddo lo stimolo della pipì si sente più frequentemente - e per un bimbo alle prime armi diventa più difficile imparare a trattenerla - un po' perché i vestiti asciugano più in fretta! 😉

La nostra esperienza con lo spannolinamento


Non so neanche bene com'è andata, in realtà. Cioè, devo proprio fermarmi a pensare. Ma è successo.
Ci ho riflettuto per diverso tempo, non sapevo bene come affrontare la questione, come approcciarmi io e come avrebbe reagito lei. Non mi convinceva il metodo classico dove si toglie il pannolino di punto in bianco e si siede la creatura sul vasino ogni tot minuti per poi andare ad aumentare il tempo gradualmente. L'ho fatto io stessa per anni, con i bimbi dell'asilo, e non sempre è stata una strada facile da percorrere.

Ho ripreso in mano "Besame Mucho" di Gonzales e ho trovato un capitoletto dedicato allo spannolinamento. Non lo ricordavo, evidentemente l'avevo saltato perché sul momento non mi interessava ancora. Ho trovato la mia strada attraverso le sue parole:


"...imparare a non fare la pipì addosso, come apprendere a camminare, a sedersi o a parlare, sono cose che non richiedono studio né insegnamento. (...) Qualsiasi cosa tu faccia, se fai tutto 'bene', come se fai tutto 'male', o anche non facendo niente di niente, tuo figlio imparerà. Pertanto la domanda non è 'cosa devo fare perché mio figlio impari a usare il bagno?', ma piuttosto 'cosa posso fare perché mio figlio non soffra mentre apprende a usare il bagno?' e la risposta è non fare niente. O fare il meno possibile. (...) I genitori possono spiegare al figlio quello che si aspettano da lui :'quando devi fare la pipì o la cacca, avvisa'. Ma, ovviamente, non diventeranno fastidiosi chiedendo ogni mezz'ora, né lo siederanno sul vasino quando non lo ha chiesto, né lo rimprovereranno o criticheranno, né si burleranno di lui per le 'perdite' o per i falsi allarmi, né si mostreranno impazienti. Finché non c'è un minimo di controllo conviene mettergli il pannolino per uscire."



Da tempo il cambio del pannolino era diventato una lotta e il giorno in cui le ho chiesto se avrebbe preferito non metterlo era felice e soddisfatta di poter gironzolare con il culetto al vento.

E' stato tutto molto graduale

 

Inizialmente la lasciavo senza pannolino solo per le prime ore successive al risveglio e glielo rimettevo per pranzo. Pisciolava per terra ogni 2 x 3 e volevo che mangiasse tranquilla, senza ansie per la novità o fastidi di pipì che scappava improvvisamente. Dopo pochi giorni ha iniziato a tenerla di più e ho spostato "l'impannolinamento" all'ora del pisolino pomeridiano, per poi lasciarla tranquilla con il pannolino per il resto della giornata.
Piano piano, quando stavamo a casa, ho iniziato a toglierglielo anche nel pomeriggio, dopo il riposino. Solo quando mi sono accorta che era in grado di tenerla anche in giro, l'abbiamo eliminato del tutto (di giorno), facendo magari attenzione a frequentare posti con gabinetti a portata di mano! Non è quasi mai successo che si bagnasse fuori casa, ma perché io, da un certo punto in poi, avevo il timer incorporato: sapevo esattamente quando le scappava!

E per la nanna?


Noi abbiamo semplicemente aspettato di trovare il pannolino asciutto al suo risveglio. Dopo una decina di giorni (consecutivi) in cui non si bagnava dormendo gliel'abbiamo tolto, avendo cura di utilizzare una traversina per proteggere il letto da eventuali incidenti! Questo sia per la nanna del pomeriggio che per quella della notte, che ovviamente ha richiesto un pochino più di tempo perché controllare lo stimolo per un tempo così lungo è, ovviamente, più complicato.

In 3 mesi abbiamo fatto tutto, senza nessun trauma. E' stato un percorso sereno, scelto insieme a lei. Quando bagnava per terra asciugavo e la rassicuravo sul fatto che fosse normalissimo. Quando mi chiedeva di fare la pipì o la cacca, invece, mi complimentavo con lei per essersi accorta che le scappasse. Mai rimproverata, né presa in giro per gli incidenti di percorso.

Penso che il trucco - nel nostro caso, ma forse un po' in tutti - sia stato quello di osservarla molto e non forzare mai la mano. Rispettare i suoi tempi e fare un pezzettino per volta, che tanto è inutile, se non addirittura controproducente, mettersi fretta.

Anche questa volta sono uscita dallo schema preconfezionato e rigido che avevo nella mia testa e ho preferito una strada diversa, un metodo più dolce e più libero. Il risultato è lo stesso, ma il percorso cambia e ne sono pienamente soddisfatta!







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