giovedì 31 marzo 2016

Li chiamavano vizi





Questo è un post per tutte quelle mamme che credono di non farcela, che si sentono sotto pressione da commenti di parenti e non per un metodo educativo diverso da quello che è di moda usare negli ultimi decenni. Che resistono ai consigli più o meno appassionati di allontanare il bambino da sé per renderlo autonomo e indipendente. E che, spesso, ad un certo punto, mosse dalla stanchezza e dalla fatica che ogni mamma sa, si domandano se, forse, qualcuno di loro possa aver ragione. Se sia poi così giusto seguire un istinto animale, se animali non siamo.

Diverse volte mi sono posta questa domanda, tra me e me, e neanche troppo esplicitamente. L'interrogativo si affacciava appena tra i miei pensieri e qualcosa di più forte lo ricacciava indietro con un: "Si, è giusto così"

Ed è proprio così.

Il tempo scorre velocemente e nessuno ce lo restituirà. Un giorno voglio poter guardare indietro sorridendo, senza troppi rimpianti. Senza ritrovarmi con la mia bimba ormai grandicella e pensare a tanti "avrei potuto".

E quindi si, la prendo in braccio ogni volta che lei me lo chiede e la tengo stretta a me. Anche se pesa. Le offro riparo e protezione di fronte a situazioni che la mettono a disagio, perché è così che diventerà più sicura di sé. La teniamo a dormire vicino a noi, perché è adesso il momento delle coccole, dubito che a 15 anni vorrà ancora starci. Non mi tiro mai indietro davanti ad una richiesta di aiuto, fosse anche solo darle la mano per scendere da uno scivolo troppo alto. Se si sente più sicura ad avermi a portata di mano, è esattamente lì che io sarò.

E i risultati iniziano a vedersi. La mia piccola si sta aprendo al mondo. Su quello scivolo, adesso, ci va da sola. Il filo che ci tiene unite si è allungato autonomamente, senza forzature, ma solo col rispetto di quelli che sono i suoi tempi.

"Non lasciatevi derubare di questi momenti di tenerezza, coccole, vicinanza. Sono un tesoro prezioso, un privilegio.
E non dureranno per sempre. Anzi…

Questi momenti saranno i ricordi più dolci di una vita, per voi. E la base della fiducia in se stessi e della serenità, per i vostri figli. Godeteveli!"

(Cit. Giorgia Cozza)





9 commenti:

  1. Viziamoli d'amore!! sono d'accordissmo!

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  2. Brava! E anche la scienza sta scoprendo l'acqua calda, ossia che i bambini i cui bisogni di calore, "contenimento" (tra le braccia della mamma come nell'utero per nove mesi) e di contatto, oltre che di fame, sete, sonno, noia, paura etc.,sono accolti dai genitori, piangono meno e diventano autonomi e indipendenti come è più degli altri. ;)

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    1. E, nonostante anche la scienza attuale ne provi i benefici, c'è ancora qualche criticone. Ma va bene così, io sono cocciuta e vado per la mia strada! ;)

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  3. Dopo crescono e non potremo più farlo! Più coccole!!!

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  4. E poi ci sono le pediatra che fanno svezzare coi brodini e la carne a 4 mesi...e le mamme che si domandano pure se sia normale che però la notte il bimbo voglia ancora poppare. A 4 mesi. Povere loro...

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    1. Penso ci sia davvero poca informazione a riguardo. E tante persone che prendono per oro colato tutto ciò che esce dalla bocca di un pediatra.

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  5. È ancora difficile mettere in dubbio le parole dei pediatri: sulla carta loro sono gli "esperti", loro sanno "come si fa". Ma nella maggior parte dei casi dovremmo ascoltarne l'opinione per il morbillo o l'enterite! Sui bisogni, i desideri,le paure dei piccoli non serve il medico ma la mamma e il papà. Ora lo so. Vista la mia età, sono una di quelle mamme che, guardandosi indietro, pensa "avrei potuto"!(cito il tuo post :) )

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