lunedì 19 gennaio 2015

La busta della spesa

A proposito di lista ingredienti, non crederete mica che non mi sia posta gli stessi interrogativi per quanto riguarda il cibo? Ovviamente si, esattamente nel momento in cui abbiamo deciso di condividere la tavola con Beatrice.

Come dicevo, mangiavamo già in modo abbastanza equilibrato e sano, ma ho decisamente avuto un attimo di panico chiedendomi "oddio, con cosa sarà fatto questo pane-riso-biscotto-formaggio-ognicosa" e anche "chissà cosa avranno messo su questa mela e questa zucca!". Era tutto così semplice con il mio latte. Tutto sotto controllo.

Ho iniziato a comprare frutta e verdura dai contadini del mercato, rifornirmi di cereali e biscotti esclusivamente "bio", evitare tutto ciò che contenesse olio di palma, aromi artificiali e conservanti. Mi faceva stare meglio. Piano piano mi sono rilassata.

In realtà, col tempo, ho realizzato che non si può avere la certezza di niente.

Anche il contadino del mercato può mettere pesticidi sulle sue piante, non lo sapremo mai, a meno che non sia una persona conosciuta e fidata. Per non parlare del biologico, le critiche su quest'argomento piovono quotidianamente. E non crediate che gli alimenti per l'infanzia (il cosiddetto baby food) siano una certezza, anzi. Il sito di autosvezzamento riporta qui un'indagine dettagliata sul loro contenuto, che non differisce minimamente da qualunque altro prodotto industriale.

Una soluzione generale, per noi, è stata quella di comprare meno prodotti confezionati e, appunto, "industriali".

Innanzitutto abbiamo adibito una parte del nostro minuscolo prato a orticello: quest'estate abbiamo mangiato fragole, zucchine e pomodori buonissimi! Ho anche la fortuna di avere un nonno ancora in forma che di verdura e frutta ne coltiva ben di più e spesso ci rifornisce di ogni ben di dio.

Una vicina di casa ci porta le uova delle sue galline, quando le fanno. Perché non sempre succede... E chi lo sapeva?

Da un'azienda agricola del territorio prendiamo il formaggio.

Inoltre, man mano che la piccola cresce, si riescono a fare più cose in cucina, quindi prepariamo noi le torte e spesso anche il pane.

Una parte di me rimane fiduciosa nell'etichetta che riporta la certificazione "bio", mi dico che, tutto sommato, qualche controllo in più ci sarà. Forse. In ogni caso voglio vivere con questa ingenuità. E, dunque, alcune delle cose che portiamo sulla nostra tavola arrivano da un negozio biologico.

Per quanto riguarda quello che, invece, acquistiamo al supermercato, spulciamo ogni volta la lista ingredienti, ormai è automatico. Tranne per quelli che conosciamo a memoria. Il reparto biscotti lo saltiamo a priori, tanto trovarne un tipo senza olio di palma è pressoché impossibile. Yogurt? Riescono a mettere gli aromi artificiali anche in quello bianco (non in tutti, fortunatamente).

E poi... Niente, lo spazio per coltivare anche il grano e allevare le mucche non ce l'abbiamo dunque, variando la dieta e mangiando di tutto un po', consapevolmente, ci si augura di trattarci al meglio!
















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