Togliere il pannolino in modo graduale e senza traumi, rispettando i tempi del bambino
Ad un certo punto arriva il fatidico momento. Chi prima, chi dopo, ma è un passo che tocca a tutti: parliamo del tanto temuto "spannolinamento".
Spesso si approfitta della stagione calda, un po' perché col freddo lo stimolo della pipì si sente più frequentemente - e per un bimbo alle prime armi diventa più difficile imparare a trattenerla - un po' perché i vestiti asciugano più in fretta! 😉
La nostra esperienza con lo spannolinamento
Non so neanche bene com'è andata, in realtà . Cioè, devo proprio fermarmi a pensare. Ma è successo.
Ci ho riflettuto per diverso tempo, non sapevo bene come affrontare la questione, come approcciarmi io e come avrebbe reagito lei. Non mi convinceva il metodo classico dove si toglie il pannolino di punto in bianco e si siede la creatura sul vasino ogni tot minuti per poi andare ad aumentare il tempo gradualmente. L'ho fatto io stessa per anni, con i bimbi dell'asilo, e non sempre è stata una strada facile da percorrere.
Ho ripreso in mano "Besame Mucho" di Gonzales e ho trovato un capitoletto dedicato allo spannolinamento. Non lo ricordavo, evidentemente l'avevo saltato perché sul momento non mi interessava ancora. Ho trovato la mia strada attraverso le sue parole:
"...imparare a non fare la pipì addosso, come apprendere a camminare, a sedersi o a parlare, sono cose che non richiedono studio né insegnamento. (...) Qualsiasi cosa tu faccia, se fai tutto 'bene', come se fai tutto 'male', o anche non facendo niente di niente, tuo figlio imparerà . Pertanto la domanda non è 'cosa devo fare perché mio figlio impari a usare il bagno?', ma piuttosto 'cosa posso fare perché mio figlio non soffra mentre apprende a usare il bagno?' e la risposta è non fare niente. O fare il meno possibile. (...) I genitori possono spiegare al figlio quello che si aspettano da lui :'quando devi fare la pipì o la cacca, avvisa'. Ma, ovviamente, non diventeranno fastidiosi chiedendo ogni mezz'ora, né lo siederanno sul vasino quando non lo ha chiesto, né lo rimprovereranno o criticheranno, né si burleranno di lui per le 'perdite' o per i falsi allarmi, né si mostreranno impazienti. Finché non c'è un minimo di controllo conviene mettergli il pannolino per uscire."
Da tempo il cambio del pannolino era diventato una lotta e il giorno in cui le ho chiesto se avrebbe preferito non metterlo era felice e soddisfatta di poter gironzolare con il culetto al vento.
E' stato tutto molto graduale
Inizialmente la lasciavo senza pannolino solo per le prime ore successive al risveglio e glielo rimettevo per pranzo. Pisciolava per terra ogni 2 x 3 e volevo che mangiasse tranquilla, senza ansie per la novità o fastidi di pipì che scappava improvvisamente. Dopo pochi giorni ha iniziato a tenerla di più e ho spostato "l'impannolinamento" all'ora del pisolino pomeridiano, per poi lasciarla tranquilla con il pannolino per il resto della giornata.
Piano piano, quando stavamo a casa, ho iniziato a toglierglielo anche nel pomeriggio, dopo il riposino. Solo quando mi sono accorta che era in grado di tenerla anche in giro, l'abbiamo eliminato del tutto (di giorno), facendo magari attenzione a frequentare posti con gabinetti a portata di mano! Non è quasi mai successo che si bagnasse fuori casa, ma perché io, da un certo punto in poi, avevo il timer incorporato: sapevo esattamente quando le scappava!
E per la nanna?
Noi abbiamo semplicemente aspettato di trovare il pannolino asciutto al suo risveglio. Dopo una decina di giorni (consecutivi) in cui non si bagnava dormendo gliel'abbiamo tolto, avendo cura di utilizzare una traversina per proteggere il letto da eventuali incidenti! Questo sia per la nanna del pomeriggio che per quella della notte, che ovviamente ha richiesto un pochino più di tempo perché controllare lo stimolo per un tempo così lungo è, ovviamente, più complicato.
In 3 mesi abbiamo fatto tutto, senza nessun trauma. E' stato un percorso sereno, scelto insieme a lei. Quando bagnava per terra asciugavo e la rassicuravo sul fatto che fosse normalissimo. Quando mi chiedeva di fare la pipì o la cacca, invece, mi complimentavo con lei per essersi accorta che le scappasse. Mai rimproverata, né presa in giro per gli incidenti di percorso.
Penso che il trucco - nel nostro caso, ma forse un po' in tutti - sia stato quello di osservarla molto e non forzare mai la mano. Rispettare i suoi tempi e fare un pezzettino per volta, che tanto è inutile, se non addirittura controproducente, mettersi fretta.
Anche questa volta sono uscita dallo schema preconfezionato e rigido che avevo nella mia testa e ho preferito una strada diversa, un metodo più dolce e più libero. Il risultato è lo stesso, ma il percorso cambia e ne sono pienamente soddisfatta!
vorrei anch'io quando sarà il momento aiutarlo nella maniera più dolce possibile. Siamo lì per accompagnarli nelle scoperte e nelle piccole gradi tappe dell'indipendenza. Bravissima mami! E grazie per aver riportato il pensiero di Gonzalez... quanto è vero...
RispondiEliminaGrazie a te per aver lasciato un commento! Mi fa piacere condividere quella che per me è stata una scoperta, ovvero che anche questo delicato passaggio si può affrontare dolcemente, ascoltando i nostri bimbi.
RispondiEliminaCara collega mamma, anche io per la mia big v ho rispettato del tutto i suoi tempi e siamo riuscite nell'impresa! Ti dirò che inizialmente e'stata dura, soprattutto perché bisognava arginare i consigli pressanti di nonni zii ecc super esperti in soannolinamento . Solo io però ke conoscevo il vissuto di mia figlia, restia al cambiamento per motivi di gelosia nei riguardi della sorellina, con dedizione e moooooolta pazienza sono entrata in sintonia con il vissuto emotivo della mia cucciola. Ed è stato un viaggio per due... Tra poco ricomincio con little v ( la seconda) 😉
RispondiEliminaQuanta pazienza ci va con i pareri non richiesti?! Io mi ritengo abbastanza fortunata perché le persone che mi circondano tendono a non intromettersi, ma quando succede devo contare fino a cento per non mangiarmeli.
RispondiEliminaIn bocca al lupo con little v! :)
ciao cara! bellissimo articolo. io anche penso non sia giusto forzare i tempi del bambino..e dei libri di Gonzalez ne ho fatto uno stile d vita..lo adoro!
RispondiEliminaGonzales è speciale. Il suo modo di scrivere chiaro e scorrevole lo rende ineguagliabile!
EliminaFinalmente un articolo sullo spannolinamento senza cadere nella manualistica da "fase 1, fase 2.."! Spunti interessanti, però una cosa devo chiederla: come portare il piccolo a fargli capire che i suoi bisognini devono essere fatti nel water? Alla fine a lui cambia poco passare dal farla nel pannolino al farsela addosso.. è un fastidio più nostro
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