Quella appena passata è stata una settimana emotivamente impegnativa. Tanto impegnativa.
Beatrice ha cominciato questo benedetto asilo.
I primi due giorni di inserimento ogni bimbo nuovo era accompagnato da un genitore. Insieme abbiamo esplorato la struttura, le varie sezioni, abbiamo conosciuto le maestre e partecipato a qualche gioco. Non mi ha mai mollata, ma mai più mi sarei aspettata che lo facesse.
Il bello è arrivato il terzo giorno, quando ho dovuto lasciarla lì senza di me e le previsioni di lei aggrappata al mio collo piangente si sono avverate. Come se non conoscessi mia figlia. Nonostante fosse preparata e convinta, nel momento in cui ha dovuto salutarmi è crollata. La maestra me l'ha strappata dalle braccia e insieme a lei ha strappato un pezzo del mio cuore. L'ho sentito nettamente. Una cara amica ha paragonato il dolore che si prova ad una coltellata (si, non sono l'unica a soffrire così in questi momenti).
Quando sono tornata a prenderla era catatonica. Parlava a monosillabi. Poi mi ha raccontato di aver pianto tanto e di non aver mai giocato. Idem il giorno successivo.
Sono seguiti momenti di grandissimo sconforto, dove mi sono sentita impotente e sbagliata. Momenti in cui ho messo in discussione il modo in cui è stata cresciuta, sempre con me. Momenti in cui l'unico pensiero era che non soffrisse più.
Quella vocina che trattenendo le lacrime mi chiedeva di non tornare più a scuola mi faceva sentire il cuore pesante.
Non so dove ho trovato la forza di sorridere - almeno davanti a lei - e di incoraggiarla. Di spiegarle che era normale e che piano piano sarebbe stata sempre meglio, "perché noi l'abbiamo visto insieme quant'è bello quell'asilo".
Venerdì abbiamo visto la luce in fondo al tunnel. L'ho lasciata senza che piangesse e, quando sono tornata a prenderla, la maestra, felice, mi ha detto che era andata molto meglio. Beatrice, tutta soddisfatta, mi ha detto che aveva giocato con le costruzioni e che non aveva mai pianto. Io mi sono sentita improvvisamente più leggera. Un sollievo indescrivibile.
Non è sicuramente finita qui, ma ora so che ce la faremo. Che non ho sbagliato tutto, ma è solo questione di lasciarle il tempo di trovare un suo equilibrio anche lì. Che, per come è lei, non potevo farle (e farci) un regalo più grande, passando i primi tre anni di vita insieme.
I Capitoli precedenti:
Capitolo scuola (1) - Il prima
Capitolo scuola (2) - Sentimenti (materni) contrastanti
Sono certa che andrà ogni giorno meglio e che pian piano anche Beatrice si abituerà all'asilo :)
RispondiEliminaUn abbraccio!
www.mammatoday.com
Grazie, Angela! Non aspetto altro :)
EliminaCoraggio Marta!
RispondiEliminaChe tu sia pronta o no, un pezzettino di cuore se ne va sempre, perché è con loro.
Credo sia insito nella maternità.
E anche se Polpetta tra nido e scuola dell'infanzia mi saluta ogni mattina da tre anni, la cicatrice sul cuore brucia comunque... per poi scoppiare di gioia quando ci ritroviamo il pomeriggio.
Con Pulcino è lo stesso.
Ma che bello quell'abbraccio del pomeriggio!
Si, l'abbraccio di quando torno a prenderla è bellissimo, e anche le coccole extra che ci facciamo dopo.
RispondiEliminaSilvia, devi farmi un corso di positività! ;)
Tesoro sii serena, io so perché sono emotiva ( probabilmente lo siamo in molte ma c'è chi camuffa meglio😉) e penso, penso, penso.... Tutto passa e tu e la tua stella sarete sempre più forti, insieme💕💪😚
RispondiEliminaCarissima, ieri siamo andati a vedere la scuola materna dove iscriveremo la nostra piccola...sono tornata a casa con un magone...fino a ieri non avevo ancora realizzato quale grande cambiamento ci aspettavva...mi sembrava una cosa talmente lontana...pensare di lasciare la mia bimba li', a delle sconosciute, lei che e' sempre stata a casa con me o con papa' e i nonni...ho sentito una stretta al cuore...e una malinconia che non mi abbandona...ho sentito il bisogno di venire a rileggerti, perche' mi ricordavo quello che avevi raccontato a proposito...perche' mi sento anche un po' esagerata a prendermela cosi'...eppure so che tu mi capisci...come sta andando adesso con la tua Beatrice dopo questi mesi? Va volentieri? E tu, come ti senti? Un abbraccio! Cinzia
RispondiEliminaCara Cinzia, ti capisco eccome! Ogni sensazione da te descritta l'ho provata io stessa.
EliminaHo pubblicato in questo istante un nuovo post in cui racconto come sta proseguendo questa avventura. Purtroppo mi aspettavo meglio, sono sincera. Posso dire che è come se fossimo entrambe rassegnate da questa novità. Però non voglio spaventarti, credo sinceramente che di bambini che reagiscono come Beatrice non ce ne siano poi tanti.
Un abbraccio a te!
Marta, mi dispiace che non stia andando tutto benissimo con la tua piccola...ognuno ha i suoi tempu...chissa', magari piu' avanti starete meglio entrambe! Continuo a seguire il vostro percorso...mi sono letta tutti i tuoi articoli sul tema e mi ci ritrovo pienamente! Dai, cerchiamo di essere positive...ti abbraccio! Cinzia
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