Il ruolo dell'autosvezzamento nella capacità dei bambini di avere un'alimentazione varia
Molte persone si stupiscono della molteplicità di alimenti che mangia Beatrice.
Sicuramente i geni del papà fanno la
loro: lui è sempre stato una buona forchetta, mentre io sono vissuta di pasta
in bianco, pomodori e prosciutto per anni. Perché poi è un circolo
vizioso, dove si tende a preparare solo quel che si è certi che la
creatura apprezzi, "purché mangi".
Sono però convinta che, nel caso di
Beatrice, moltissimo sia dovuto anche al tipo di svezzamento che abbiamo
scelto di seguire con lei: grazie all'autosvezzamento, infatti, ha
da subito condiviso la tavola con noi. E noi consumiamo un'ampia varietà di alimenti, perché questa è una conditio si ne qua non. Siamo noi l'esempio, la norma.
È questo il motivo principale per cui
lei mangia (e ha sempre mangiato) il farro, la crema di porri, i
broccoli, le lenticchie, l'insalata, il melograno, i cetrioli.
Alimenti che siamo abituati a pensare come particolari per dei bambini, ma lo sono solo se i
genitori non li propongono abitualmente e fin dai primi mesi dello svezzamento.
Poi, ovviamente, lei ha i suoi gusti.
Noto,
tra l'altro, che dopo diverso tempo che mangia cavolo per dritto e per
traverso (quanto è lungo l'inverno!) le viene un po' a noia,
giustamente. Oppure c'è stato un lungo periodo in cui era scettica
nell'assaggiare cibi nuovi, ma noi li abbiamo sempre proposti in mezzo
ad altri, e piano piano ci ha preso confidenza.
Se in casa c'è l'abitudine di variare
poco la dieta (e magari mangiare poche verdure) è normale che il
bambino non si interessi ad altro.
Così come, se per i primi due anni gli
viene preparato un menù a parte composto esclusivamente dagli alimenti
più comuni nello svezzamento classico (pastina e riso,
carote e zucchine cotte, carne e prosciutto e poco altro), non ci si può aspettare
che di punto in bianco stravolga la sua dieta.
Prima avrà modo di gustare diversi
alimenti, più possibilità ci saranno che li mangi abitualmente.. senza
dover ripetere lo svezzamento a vent'anni come me! ;)
Sicuramente la varietà della tavola e dell'alimentazione dei genitori conta molto. Però lo svezzamento tradizionale non dura due anni! Noi all'anno già lo abbandonavamo, era il piccolo stesso che, finita la sua pappa, sedeva a tavola con noi e spiluccava finché lo spilucco è diventato consistente, le pappe inutili o perfino rifiutate, e in pochi mesi mangiava come noi :)
RispondiEliminaSi, so che lo svezzamento classico termina intorno all'anno, ma ci sono genitori/nonni che continuano a preparare un menù a parte per i bambini per molto tempo ancora.. sicuramente senza frullare, ma comunque diverso.. semplificato, ecco. Chissà poi perché, riflettendoci..
RispondiEliminaSì, lo so, non ti dico, a volte leggo di quella roba, questi bimbi trattati come bebè di 8 mesi e hanno quasi 3 anni. Una volta alla materna ce n'era uno che ancora dovevano imboccarlo.
EliminaPensa che il mio piccolino non ha voluto parlare pastina fino a dopo l'anno. Le ho provate tutte, ma non c'era verso... solo farine... immagina la frustrazione...
RispondiEliminaEh, ci sono quei bimbi che, abituati alle farine, non tollerano i pezzetti per molto tempo.. ne ricordo qualcuno a cui venivano proprio i conati, povero!
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